Weekly Playlist N.25 (2021)

 

I dati parlano chiaro: luglio sarà un mese da ricordare sia per un addensamento di release tutt’altro che pronosticabile, sia per il ritorno di certe baracconate che nemmeno il più sgargiante e malizioso dei gay pride.
La foga con cui ci apprestiamo a vivere i prossimi trentun giorni di buio ha sicuramente un che di positivo, ciononostante per prepararsi al meglio occorre a detta nostra una rinfrescante scampagnata estiva nella Svezia che fu, magari attraverso un tris di anniversari alquanto assortiti. Ovviamente si parte dall’inizio, dal 1996 e dall’unico scritto di matrice Darkest Past vergato in settimana per la gioia delle nostre interazioni social, in violenta impennata ogni volta che si tirano in ballo i Marduk o quel periodo aureo di cui fa (quasi suo malgrado) parte il glorioso Heaven Shall Burn… When We Are Gathered”. Se vi ricordate del quarto full-length dei nostri solo per motivi statistici, “Glorification Of The Black God” saprà farvene apprezzare anche il lato musicale per nulla scontato come vorrebbero certe retrospettive in giro per la rete, piena d’insidie del resto tanto quanto il dipanarsi di questo eccellente pezzo. Certo infastidisce il secondo rinvio dello show di Morgan e soci, ad esempio al Frantic Fest, ma se non altro il loro posto non è ancora stato occupato da qualche nome Thrash/Death totalmente random come altrove accaduto ai Månegarm di recente. Non conosciamo né ci teniamo a conoscere la vostra opinione sulla ciurma vichinga, solo fateci il favore di tenere a mente quella meraviglia di Urminnes Hävd – The Forest Sessions” ogni volta che osate accostare Erik Grawsiö e compari alla cloaca da festival alto-lombardo a base di corni e bracciali; riscoprire a quindici anni precisi questo pregiato EP acustico è stata davvero una mossa azzeccata, e ci auguriamo che la splendida “Döden” vi porti quella stessa pace interiore della quale tutti noi ogni tanto necessitiamo. Nessun bisogno infine di indottrinarvi su Quorthon, sui Bathory e sul Twilight Of The Gods” che due giorni fa ha spento la bellezza di trenta candeline, evento celebrato non con un valido quanto forse a questo punto futile articolo dedicatogli ma con la grandiosità di “Blood And Iron”, in rispetto del riverente silenzio che il suo creatore ha mantenuto per un’intera vita e che alla fine è stata l’unico tratto che i metallari, ahinoi, non hanno voluto copiargli.
Abbandoniamo ora le coste svedesi ma teniamoci strette le tinte gialloblù per la prima novità segnalata in playlist, regalataci sotto forma di mini-album celebrativo da un complesso ucraino che avrebbe fatto faville in Val Camonica ben più dei Decapitated di turno: uscito in perfetta concomitanza col disco dell’estate per ogni blackster occasionale, Debemur Morti” allontana parzialmente i White Ward dalla comunque affascinante estetica lounge in favore dell’eterno ondeggiare dell’uomo tra peccato e virtù, reso dalla dissonante “Embers” così come dalla simbolica copertina.
Giugno del resto non è stato proprio un mese da salti sulla sedia, ed oltre alle due tracce appena consigliatevi sono state in realtà le anteprime di quello successivo a farci sopportare senza grosse conseguenze le temperature in costante aumento; alla già notevole mole di uscite pubblicizzate da queste parti si sono aggiunte parecchie altre cosine, anche se come primo passo vi ricordiamo che da domani sarà disponibile il nuovo Agrypnie intitolato Metamorphosis”, previamente introdotto a voi lettori ed oggi ribadito tramite “Verwüstung”. Non bastassero i tedeschi, lo stesso dì dalla sempre riverita Islanda si affacceranno gli esordienti Mannveira, armati non solo della sindacale parentela con ulteriori ottime realtà ma pure della colata lavica nerissima che già fuoriesce da “Í Köldum Faðmi”, buonissima rampa di lancio per Vítahringur”. I venti diretti a nord-ovest ci spingono dalla minuta isoletta nord europea al colosso nordamericano conosciuto come Canada, dove oltre a disseppellire bambini si produce un interessante mix tra atmosfera e concretezza ad opera degli altri debuttanti Ulvik, la cui ipnotica “Baaltis” non è che un antipasto in vista dell’intero Cascades”. Sempre a metà luglio e sempre come debut assoluto, dalla lontana ma affine Russia verrà rilasciata la prima fatica in studio dei Krahnholm, autori su “Mistress Of The Stars” della proposta più digeribile di oggi ma non per questo sacrificabili quando sarà ora di ascoltare l’intero A Wind In The Cold Night”. A suggello della smitragliata luglina, il 21 per la precisione, troveremo infine i misteriosi Lykhaeon dalla Svizzera, fuori col secondo singolo “The Whorish Arrogance Of Immortals” in preparazione al sophomore record Opprobrium” che i cultori del crescente H.U.C. non vedono l’ora di avere tra le grinfie. Tirate quindi le vostre somme e cercate di rendere questa estate un minimo produttiva anche sul versante dei dischi fruiti oltre che su quello dei concerti consumati, visto che qua e là per la Penisola stanno spuntando come funghi i (nemmeno troppo) cari e vecchi convegni metallici con annesse scenette da cinepanettone fuori stagione.
Dopo quella andata in scena tra il Concarena e l’Oglio, Pagan Storm Webzine tutta si è ad esempio molto divertita a scoprire che per gli italiani, nonostante le recenti clausure e le ore di internet a disposizione, il Black Metal fuori dalla al momento indisposta Scandinavia continua a non esistere: ecco quindi per tutti voi, meritevoli e non di un genere musicale che contribuite ad affossare ogni giorno che passa, la quinta elegia da Nattens Madrigal” degli Ulver, giacché se siete arrivati a leggere fin qui allora il croccantino per cani mascherati da lupi ve lo meritate pure.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Marduk“Glorification Of The Black God” (from Heaven Shall Burn… When We Are Gathered”, Osmose Productions 1996)

2. White Ward“Embers” (from Debemur Morti” (EP), Debemur Morti Productions 2021)

3. Månegarm“Döden” (from Urminnes Hävd – The Forest Sessions” (EP), Displeased Records 2006)

4. Ulvik“Baaltis” (from Cascades”, Avantgarde Music 2021)

5. Agrypnie“Verwüstung” (from Metamorphosis”, AOP Records 2021)

6. Krahnholm“Mistress Of The Stars” (from A Wind In The Cold Night”, Der Schwarze Tod Records 2021)

7. Mannveira“Í Köldum Faðmi” (from Vítahringur”, Dark Descent Records 2021)

8. Ulver“Hymne V” (from Nattens Madrigal”, Century Media Records 1997)

9. Lykhaeon“The Whorish Arrogance Of Immortals” (from Opprobrium”, Repose Records 2021)

10. Bathory“Blood And Iron” (from Twilight Of The Gods”, Black Mark Productions 1991)

Michele “Ordog” Finelli

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